Descrizione
Tre incontri sul tema della Speranza
lungo il Giubileo 2025
organizzati dalla Parrocchia di Bagnatica
fra musica, poesia, cinema e racconto orale
Ingresso gratuito
“Fruitori di Speranza” prenderà il via sabato 25 gennaio, con lo spettacolo “L’ultima a morire – Versi riversi alla speranza”. Una serata di canzoni e poesie sulla speranza, portate sul palco dai cantautori Montmasson e Davide Viviani (entrambi chitarra e voce) e dal poeta Alessandro Ardigò. I tre faranno dialogare una serie di composizioni (scritte di loro pugno o riprese da altri autori) per provare a dare al pubblico suggestioni, visioni e punti di vista sulla speranza. Un appuntamento che non vuole arrivare a chissà quale verità, ma intende – attraverso i versi, cantati o detti – scuotere la parola speranza, affinché da essa germogli qualcosa per la vita.
Sabato 22 febbraio “Fruitori di Speranza” proporrà la visione cinematografica di “The Old Oak” (“La Vecchia Quercia”), ultimo film di Ken Loach (2023). In un'ex località mineraria dell'Inghilterra settentrionale ormai in declino, “TJ”, il proprietario dell'Old Oak, l'ultimo pub rimasto in città, fatica sempre di più a tenere aperto quello che è ormai uno dei pochi spazi pubblici che restano agli abitanti. Mentre cresce la tensione tra i locali e i rifugiati siriani da poco arrivati in città, TJ fa amicizia con una di loro, Yara. Da questo incontro, superando diverse difficoltà di carattere economico e non solo, le due comunità si troveranno ad affrontare con molta speranza la stessa sorte e il loro futuro, in un film la cui ambientazione è di strettissima attualità.
“Un pinguino che danza. Storia di una malattia” è lo spettacolo di Luca Barachetti pensato e proposto per la prima volta a “Fruitori di Speranza”. Sabato 29 marzo il giornalista, poeta e performer bergamasco proporrà non un monologo teatrale, ma un racconto orale della rara sindrome senza nome con cui convive da alcuni anni, alternando narrazioni, canzoni, letture e momenti di coinvolgimento del pubblico. Forti emicranie, difficoltà a camminare (fortunatamente sempre meno accentuate), acufeni costanti ad entrambe le orecchie, sono solo alcuni dei disturbi della sindrome. Disturbo che Barachetti avrebbe volentieri evitato ma con cui – al di là della retorica della “malattia come occasione di crescita” – fa i conti quotidianamente, cercando di vivere una vita in ogni caso generativa.